SPECIALE COMUNICAZIONE TO BE PLUS: Corporate Social Responsability

SPECIALE COMUNICAZIONE TO BE PLUS: Corporate Social Responsability

Bentornato allo “Speciale Comunicazione To Be Plus”, un percorso che ti guiderà alla scoperta dei concetti chiave del marketing e della comunicazione, e che mira ad approfondire la conoscenza di termini spesso utilizzati senza cognizione di causa!

Oggi tratterò di un argomento che negli ultimi anni è diventato sempre più importante per tutte le aziende: la Corporate Social Responsibility, spesso abbreviata in CSR.

CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

In un’epoca in cui i consumatori non si interessano solo alla qualità del prodotto, sono sempre più attenti anche alla cura della società, alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente, è fondamentale assumersi delle responsabilità in quanto organizzazione.

Con questo termine, traducibile in responsabilità sociale aziendale, si indicano tutte le politiche e i comportamenti adottati da un’organizzazione, di qualsiasi dimensione, a favore del tessuto sociale in cui si inserisce e di tutti gli stakeholder con cui interagisce. Queste pratiche consistono nel adottare una politica aziendale che riesca a conciliare i tuoi obiettivi economici con la tutela del patrimonio ambientale, sociale e umano che circonda l’azienda. Tutto ciò significa avere un occhio di riguardo per le generazioni future, e i consumatori non potranno che apprezzare questo tuo sforzo.

Nel corso degli anni, il significato di questo concetto è variato notevolmente, ma la rappresentazione più accreditata è la piramide della CSR di Archie B. Carrol. Vediamo di cosa si tratta.

  • Responsabilità economiche: alla base della piramide troviamo l’aspetto prettamente economico per l’azienda. Nessuno nega che non sia un elemento fondamentale, ma ora come ora non è l’unico da tenere in considerazione.
  • Responsabilità legali: salendo di un gradino, si trova il dovere di rispettare leggi e norme dal diritto del lavoro alla salute pubblica. Ovviamente, in questo caso, è obbligatorio attenersi a questa responsabilità.
  • Responsabilità etiche: in questo step l’impresa s’impegna nell’accettazione dei bisogni emergenti della società, e s’impone in maniera volontaria comportamenti etici. Le responsabilità etiche non sono obbligatorie, tuttavia l’opinione pubblica si aspetta che un’azienda le adotti.
  • Responsabilità discrezionali e filantropiche: nel redino più alto della piramide troviamo l’impegno a restituire alla società il valore ricava. Si tratta però di azioni volontarie e non obbligatorie, anche se come ti ho già detto, hanno un impatto considerevole sulla brand reputation.

Fonte: Carroll (1991) in Schwartz and Carroll (2003, p. 504)

Come responsabilità sociale, si intendono attività che variano da azienda ad azienda, ma che in linea di massima riguardano: il volontariato aziendale e la donazione di parte del ricavato, l’attenzione per il clima lavorativo, un occhio di riguardo per la parità di genere e la diversity, e infine uno sguardo all’esterno con la limitazione dell’impatto sull’ambiente al fine di lasciare un mondo migliore alle generazioni future.

Nel 2001, la CSR è stata definita dalla Comunità Europea come «l’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate».

Quindi, adottare politiche di responsabilità non è un obbligo giuridico, ma è una responsabilità volontaria assunta da un’azienda per dimostrare l’interesse e la volontà di curare i rapporti con tutti gli stakeholder e la società in cui operano. Se già nutri un forte interesse per il tessuto sociale in cui opera la tua azienda, ti consiglio caldamente di rendere noti questi aspetti.

Adottare la Corporate Social Responsibility ti permetterà di accrescere la tua reputazione agli occhi della società e dei consumatori, che sono sempre più sensibili e attenti alla sostenibilità, sia economica che sociale, delle proprie scelte d’acquisto, e dunque dell’origine dei prodotti o servizi che acquistano.

Ora ti svelo una curiosità. Già prima della pandemia da Covid-19 la CSR rivestiva un ruolo chiave per l’opinione pubblica, tanto che spesso veniva inclusa tra le priorità nelle strategie delle maggiori aziende globali. Non a caso, nel 2019, i CEO di circa 200 multinazionali e grandi aziende, tra le quali spiccano i nomi di Ibm, Apple, Amazon, JP Morgan Chase, General Motors, hanno pubblicato una dichiarazione d’intenti che sanciva la necessità di fare business in maniera etica.

Questo comporta l’accantonamento della logica del benessere degli azionisti come obiettivo primario per ottenere il successo aziendale. Dal documento infatti si comprende che il valore generato da un’azienda non deve essere solo finanziario e destinato a rimanere nelle mani degli azionisti, ma deve coinvolgere tutti coloro che hanno contribuito a produrlo, a partire da dipendenti e clienti e il tessuto sociale in cui si inserisce l’azienda.

Inoltre, è stato accertato che i millenial (i nati tra il 1981 e il 1996) e ancora di più le generazioni più giovani, si aspettano che le aziende abbiano un ruolo attivo nel miglioramento della società. Per questo motivo, sono soprattutto le persone nate negli ultimi quarant’anni, attente a temi come uguaglianza, cambiamento climatico, pace, giustizia, povertà, che compiono le proprie scelte d’acquisto anche e soprattutto sulla base delle scelte aziendali.

Ora, il drastico mutamento dello scenario globale ha sottolineato ancora più prepotentemente l’importanza improrogabile di adottare politiche di tutela nei confronti degli stakeholder dell’azienda. Secondo un sondaggio del Word Economic Forum, 9 cittadini su 10 sperano di vivere in un mondo più sostenibile ed equo nel mondo post-Covid. Come avrai capito, questo cambiamento deve investire tutte le aziende, grandi o piccole che siano, e adottare politiche di CSR non potrà che giovare alla tua attività, e la tua brand awareness ne risentirà in maniera positiva.

LO STANDARD SA 8000

Fino ad ora abbiamo parlato solo a livello teorico della Corporate Social Responsibility, ed è giunto il momento di capire in pratica a cosa fa riferimento.

Con la crescita di importanza della responsabilità sociale, sono stati sviluppati diversi modelli di gestione aziendale centrati sull’etica. Il più conosciuto e adottato a livello mondiale è indubbiamente lo Standard SA 8000, in cui SA è l’acronimo di Social Accountability, ovvero Rendiconto Sociale.

Questo standard è applicabile ad aziende che operano in qualsiasi settore e di qualsiasi dimensione, e viene utilizzato per valutare il rispetto di requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali. Infatti, i suoi contenuti si fondano sui principi sanciti da testi e norme quali laDichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, le Convenzioni ILO (acronimo di International Labour Organization) e le Convenzioni delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino.

In particolare, si focalizza su quattro macro-aree, cioè:

  • Il rispetto dei diritti umani
    • retribuzione dignitosa per il lavoratore
    • tutela da ogni forma di discriminazione sul luogo di lavoro
  • il rispetto dei diritti dei lavoratori
    • libertà di associazionismo sindacale
    • riconoscimento di orari di lavoro non contrari alla legge
    • diritto dei lavoratori di essere tutelati dalla contrattazione collettiva
  • la tutela contro lo sfruttamento dei minori
  • le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro

Questa certificazione rappresenta un pilastro fondamentale per le aziende, sia pubbliche che private, di qualsiasi dimensione, ma come avrai capito, la responsabilità sociale non si riduce solo a questa. Infatti, esistono numerose altre certificazioni e norme che possono essere integrate alla SA 8000, tra cui vale la pena menzionare:

  • ISO 14001: standard che fissa i requisiti per la gestione ambientale di un’organizzazione
  • ISO 9001: standard per i Sistemi di Gestione per la Qualità (SGQ). Questo si basa sul principio “plan-do-check-act”, che ha lo scopo di sostenere le aziende nella pianificazione, attuazione, monitoraggio e miglioramento di processi operativi al fine di implementare il sistema di gestione qualità per raggiungere gli obiettivi.

Dunque, se nella tua azienda hai già avviato dei progetti per la tutela dell’ambiente, piuttosto che il miglioramento dell’ambiente lavorativo, non esitare a renderli noti.

Al contrario, non millantare interessi sociali fasulli o gonfiare i tuoi reali contributi alla società: i consumatori sono sempre più attenti, e se cercherai di raggirarli, se ne accorgeranno in un batter d’occhio!

Fai vedere ai consumatori, attuali e potenziali che le questioni sociali ti interessano realmente: questo avrà un notevole impatto positivo sulla brand awareness, consideration e reputation della tua azienda.

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