Le 7 fatiche del piccolo imprenditore per diventare un grande imprenditore

Le 7 fatiche del piccolo imprenditore per diventare un grande imprenditore

Gli ostacoli che dovrai superare se decidi di fare marketing “ sul serio” ( e come superarli)

Spesso ti sarai chiesto come sia possibile avere una “mentalità vincente”, sappi che non ti indorerò la pillola con discorsi motivazionali, posso solo dirti che per avere una mentalità vincente bisogna: “Vincere! Non ci sono altri modi”

Tuttavia, prima di arrivare a dei risultati le difficoltà possono presentarsi all’orizzonte, e non poche, allora potrà essere utile avere chiari quali sono gli ostacoli con cui dovrai fare i conti, i “bastardi” da sconfiggere.

Tienili a mente e sii pronto quando verrà il momento di affrontare questi 7 “scogli”, a volte alti sì, ma non impossibili da superare!!

1. Gli Haters

Quando inizi a fare marketing sul serio aspettati di far arrabbiare qualcuno.

In fondo, il “primo hater” (odiatore) va festeggiato, perché sancisce l’inizio di una buona strategia di marketing.

E’ normale sentirsi a disagio soprattutto se non si è abituati alle critiche ma questo è un passaggio obbligato per uscire dal mucchio.

Quelli che ti attaccheranno, con mail, commenti e messaggi di critica saranno sostanzialmente tre tipologie di persone:

  • Gli haters di professione, ovvero quelli che si arrabbiano principalmente per un solo motivo: è nella loro natura perché amano trovare il lato criticabile di ogni cosa, tutti hanno degli haters di questo tipo, persino Papa Francesco, quindi non sperare di schivarli!
  • I Concorrenti che non fanno marketing, questi ti attaccheranno inevitabilmente per due motivi: la tua dinamicità ricorderà loro quanto sono statici e, questo li manderà in bestia.

In secondo luogo, il tuo marketing se fatto bene, sarà rappresentato da una comunicazione semplice, facile e diretta e, per questi soggetti, la semplificazione di alcuni concetti, sarà sinonimo di una svalutazione della loro professionalità.. Resisti ai loro commenti!

  • I clienti abituati al tuo vecchio modo di fare

A questo punto, ti darò due consigli utili per superare questi attacchi:

  • Dai più importanza ai tuoi risultati che alle chiacchiere della gente, usali come metro di conforto per non lasciarti abbattere dalle cattiverie di queste persone.
  • Attaccati ad uno scopo più grande, diventa il paladino dei tuoi clienti e non l’amico dei tuoi concorrenti.

2. Il conflitto interno

A volte il nemico più grande di te stesso sei proprio tu.

Quando un imprenditore inizia a fare marketing sul serio può attuare degli auto-sabotaggi, come se una parte di lui non fosse convinta di fare il salto.

Devi preparati a combattere questa parte di te, mettendola a tacere nei momenti decisivi, momenti in cui con buona probabilità ti troverai a tu per tu con il tuo hater interno.

3. La tua creatura

Avere un’ associazione emotiva con il proprio lavoro è del tutto naturale ma, per fare il salto di qualità, è necessario staccarsi emotivamente dalla propria azienda e questo, per molti imprenditori, è davvero un passaggio difficile.

Pensarsi un tutt’uno con la propria attività è normale quando si è versato sudore per crearla, ci sono state grandi fatiche, sacrifici.

Ma se vuoi crescere come imprenditore devi iniziare a pensare che “la tua creatura” è una cosa separata da te, che la tua azienda deve vivere anche senza di te.

Un’ impresa non può stare in piedi solo perché c’è un titolare che non si fa pagare per quello che fa.

Devi concepire la tua azienda come un’entità separata da te, calcolare i costi del tuo lavoro nei preventivi, far si che la tua impresa si sostenti da sola, solo allora sarai sulla buona strada per il vero successo!

4. Perdere alcuni clienti

Perdere clienti è inevitabile quando cambi strategia, molti clienti che hai oggi sono semplicemente clienti sbagliati a cui ti sei affezionato (un po’ a loro e..un po’ ai loro soldi..)

Una buona strategia non è costruita per portarti denaro ma per portarti PROFITTO, il che significa che non tutti i clienti possono andar bene.

Perdere i clienti sbagliati, ovvero acquisiti con la vecchia strategia, può essere una pastiglia amara da mandare giù ma è essenziale per fare il salto di qualità.

5. Accettare il peggioramento della qualità sul breve periodo

Chi fa da sé fa per tre. Quante volte hai sentito questa frase?

Ma per crescere bisogna imparare a delegare, e quando si delega c’è un boccone molto amaro da ingoiare: bisogna imparare a fidarsi degli altri anche se questo significa “mettersela via” ed accettare che, con buona probabilità, delegando un compito il risultato non sia mai quello che vogliamo (“lui/lei non farà mai questa cosa bene come me!”)

E’ importante mettere in conto che, nel primo periodo, la qualità del lavoro potrebbe subire un peggioramento secondo i nostri parametri, ma questo è un ostacolo mentale da superare: 

le procedure infatti rendono il lavoro meno “qualitativo” agli occhi di chi è sempre stato abituato a fare tutto da solo ma hanno un grande vantaggio: sono duplicabili!

6. Diventare inutile per clienti e collaboratori

Un altro boccone amaro da mandare giù quando si delega, sta nel fatto di vedersi sempre meno importante nelle attività operative di tutti i giorni.

Dovrai gestire la frustrazione di veder ringraziato qualcun altro per qualcosa che TU hai ideato, che TU gli hai insegnato. Niente più pacche sulla spalla per te!

Questo è un ostacolo d’orgoglio che dovrai superare.

Abramo Lincoln diceva “puoi fare tutto nella vita, basta che non ti interessi prendertene il merito”.

E’ proprio questo il principio che voglio trasmetterti, in campo imprenditoriale bisogna anche imparare a diventare la persona più “inutile” per la tua azienda e, ciò per far spazio ad un bene più grande: la vera, e tanto agognata, crescita della tua impresa.

7. Tornare studente

Dovrai studiare argomenti che non avevi neanche mai immaginato di conoscere e, per questo, ti serviranno due grandi doti: l’impegno e l’umiltà.

Un imprenditore, se vuole crescere, DEVE necessariamente approfondire e aggiornarsi su determinati argomenti, anche quelli più lontani da sé e dalla propria formazione, deve farlo perché nessuno lo farà per lui, così come nessuno sarà più efficace di lui per la sua azienda.

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