NEUROMARKETING: scopri i segreti della mente

NEUROMARKETING: scopri i segreti della mente

Bentornato al nostro percorso che ti porterà alla scoperta dei concetti chiave del marketing e della comunicazione. In questo viaggio ti aiuteremo a conoscere tutti i termini spesso utilizzati senza cognizione di causa!

Ti sei mai chiesto come ragionano i tuoi clienti, qual è il loro percorso di acquisto, quali fattori entrano in gioco nel momento in cui devono prendere una decisione? O ancora, su quali elementi si soffermano mentre guardano una pagina online, mentre scelgono un prodotto al supermercato?

Le risposte a tutti questi quesiti te le può dare il neuromarketing.

Le origini del neuromarketing

Il concetto di neuromarketing è relativamente recente, e i primi studi sulla materia risalgono ai primi anni 2000. Fu in quel periodoche il neuroscienziato Read Montague decise di applicare le sue conoscenze scientifiche nel campo della brand identity.

Per fare ciò suddivise i partecipanti all’esperimento in due gruppi, e a entrambi fece bere un bicchiere di Coca Cola e uno di Pepsi. L’unica differenza, uno dei due gruppi non sapeva a che marca appartenessero le bevande.

Il risultato dell’esperimento mostrò che i membri del gruppo che non conosceva il brand del prodotto preferivano il gusto della Pepsi, mentre quelli del secondo – che sapevano cosa stavano bevendo –preferirono la Coca Cola. Questo dimostrò che tra percezione del brand ed effettivo godimento del drink, prevaleva il primo: fu la dimostrazione scientifica della predominanza della marca sul prodotto.

Neuromarketing: cos’è?

Come avrai notato, il termine nasce dalla fusione di due discipline, il marketing e le neuroscienze. Il neuromarketing è l’innovativo ambito che utilizza le metodologie delle neuroscienze e l’analisi delle risposte del cervello umano per comprendere come agiscono gli stimoli del marketing.

In particolare, questa disciplina si occupa di capire:

  • Come il cervello reagisce agli stimoli;
  • Cosa vede e cosa cattura la sua attenzione;
  • Come elabora le informazioni;
  • Come e cosa impara;

L’obiettivo finale è analizzare, comprendere e sfruttare a proprio vantaggio i processi, per lo più irrazionali e inconsci, del nostro cervello in modo da creare campagne di marketing che siano in grado di colpire efficacemente l’utente.

Queste analisi sono fondamentali per poter influenzare le scelte e decisioni di acquisto dei tuoi consumatori, e per stimolare e accrescere l’engagement emotivo nei confronti del tuo brand.

Perché il neuromarketing è uno strumento sempre più utile per il brand? Ormai è chiaro che il consumatore non è un soggetto perfettamente razionale, contrariamente a quanto si riteneva nel passato.

Secondo gli scienziati, il nostro cervello è composto da due sistemi:

  • Sistema 1: primitivo, inconscio e automatico. Ciò significa che si basa largamente sulle emozioni e cerca di utilizzare meno energia possibile.
  • Sistema 2: è lento, ha bisogno di molta energia e non funziona bene sotto pressione.

Attivare spesso il sistema 2 non è per niente conveniente, soprattutto considerata la mole di informazioni da elaborare quotidianamente. Per questo motivo il nostro cervello utilizza delle semplificazioni: i bias cognitivi.

Dunque, nell’elaborazione della tua strategia di marketing devi essere in grado di prevedere, aggirare o piegare a tuo favore queste semplificazioni inconsce. Allo stesso tempo, la tua comunicazione deve essere chiara, diretta ed efficace per evitare che il ricevente incappi in uno di questi bias e fraintenda i tuoi contenuti.

Strumenti del neuromarketing

Non pensare che il marketing tradizionale non sia più valido. Ricerche di mercato, indagini e focus group sono ancora importanti, tuttavia, questi sono spesso oggetto di critiche perché rischiano di non essere completamente veritieri. Ecco dunque che entrano in gioco le scoperte del neuromarketing, che arricchiscono e avvalorano i tuoi risultati.

Vediamo ora quali sono gli strumenti utilizzati dal neuromarketing.

  • Eye tracking. Si tratta di uno strumento che rileva e registra il movimento degli occhi attraverso raggi infrarossi. A cosa serve? L’eye tracking aiuta a comprendere:
    • cosa sta guardando una persona in ogni istante, su quali dettagli si sofferma la vista e per quanto tempo: graficamente, tutto ciò viene rappresentato con heatmaps (mappe di calore) e gaze plot (percorsi visivi);
    • come raccoglie le informazioni e come vengono elaborate.
  • Elettroencefalogrammi – biofeedback. Questo strumento registra le variazioni di potenziale elettrico generate dal cervello. In particolare, consente di valutare l’attenzione o la difficoltà ad elaborare le informazioni.
  • Risonanza magnetica funzionale. Con questa tecnica viene misurato il flusso sanguigno all’interno del cervello: dove c’è un maggiore flusso di sangue, l’area è più attiva

Tutto questo ti può essere utile nel momento in cui devi decidere la posizione ottimale della call-to-action nelle landing page oppure nella selezione delle giuste parole da utilizzare nei tuoi annunci.

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